La Regione ha avviato da alcuni anni un
programma denominato "Ritornare a
casa", finalizzato a:
- favorire il rientro o la permanenza in famiglia, nella comunità di appartenenza
o comunque in un ambiente di vita di tipo familiare, di persone attualmente
inserite in strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario o a
rischio di inserimento in tali strutture, che necessitano di un livello
assistenziale molto elevato;
- migliorare il grado di autonomia e la qualità della vita delle persone con
autosufficienza compromessa;
- aiutare le famiglie delle persone non autosufficienti attraverso
l'organizzazione di una rete di servizi e il sostegno al familiare di riferimento.
Il programma è attuato attraverso il finanziamento di progetti personalizzati,
della durata di 12 mesi, che prevedano un piano di spesa di massimo 20 mila
euro annui, di cui l’80% a carico della Regione e il 20% a carico del Comune di
residenza dell’interessato.
L’importo effettivo del contributo annuo viene determinato in base alla
situazione economica del beneficiario, calcolata con il metodo dell’Indicatore
della situazione economica equivalente – Isee, secondo i criteri e gli
scaglioni stabiliti con la delibera n. 30/68 del 12 luglio 2011.
DESTINATARI
Potenziali destinatari della procedura sono le persone
attualmente inserite o a forte rischio di ricovero in strutture residenziali a
carattere sociale e/o sanitario, le quali necessitano di un livello di intensità
assistenziale molto elevato, ossia:
- persone dimesse da strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario
dopo un periodo di ricovero pari ad almeno 12 mesi;
- persone affette da gravi patologie degenerative non reversibili in
ventilazione meccanica assistita a permanenza 24 h o in coma;
- persone che, a seguito di una malattia neoplastica, si trovino nella fase
terminale della loro vita, clinicamente documentabile;
- persone in grave stato di demenza, alle quali l'unità di valutazione
territoriale (UVT) competente abbia attribuito un punteggio non inferiore a 5
sulla base della scala CDRs (Clinical dementia rating scale);
- persone affette da patologie con andamento cronico degenerativo con
pluripatologia (valutate a 14 item sulla scala CIRS - Cumulative illness rating
scale, con indice di severità uguale o maggiore di 3 e con indice di
comorbilità uguale o maggiore di 3), che soffrano anche di almeno altre due
patologie, non concorrenti, oltre alla principale.
Chi beneficia del programma "Ritornare a casa" non può accedere ai
finanziamenti per i piani personalizzati in favore delle persone con disabilità
grave, previsti dalla legge n. 162 del 21 maggio 1998.
Chi può presentare la domanda?
L’interessato o il familiare di riferimento deve presentare
al Comune di residenza, direttamente o tramite il punto unico di acceso del
proprio distretto sanitario, la richiesta di predisposizione del progetto
personalizzato, accompagnata dalla specifica certificazione medica.
Successivamente al ricevimento della domanda, il Comune contatterà il PUA e
richiederà la valutazione da parte della Commissione denominata UVT (Unita di
Valutazione Territoriale) che accerterà che vi siano i requisiti socio-sanitari
richiesti.
Verrà predisposto un progetto, firmato da tutti coloro che
ne hanno una parte e inviato in Regione.
Il competente Servizio della Direzione generale valuterà i
contenuti del documento e verificherà il rispetto dei requisiti, dopodiché
richiederà il parere alla commissione tecnica regionale.
Entro
15 giorni dalla conclusione dell’esame della commissione, il Servizio
determinerà l'ammissione al finanziamento o esprimerà un rifiuto motivato,
comunicando l’esito al Comune richiedente.
L’importo assegnato sarà trasferito dalla Regione al Comune in un’unica
soluzione al momento dell’approvazione del progetto.
Il Comune liquiderà all’interessato dietro presentazione di
richiesta e pezze giustificative comprovanti l’effettiva spesa effettuata per
l’assistenza della persona.
Termini
per la presentazione
Il progetto personalizzato deve
essere presentato alla Regione entro le seguenti scadenze:
- entro 6 mesi dalla dimissione, nel caso di persone che sono state ricoverate
per almeno 12 mesi in strutture residenziali;
- almeno 2 mesi prima della scadenza naturale del progetto, in caso di
richiesta di rinnovo;
- in qualunque periodo dell'anno, negli altri casi.
CONTRIBUTO AGGIUNTIVO
Le famiglie che assistono persone in situazioni particolarmente gravi, quali
quelli in ventilazione meccanica assistita permanente o in coma, possono
richiedere un contributo aggiuntivo, fino ad un massimo di 9 mila euro.
La richiesta può essere fatta anche contestualmente al finanziamento ordinario
per il progetto.
Il contributo aggiuntivo è destinato alla copertura delle spese anche
indirettamente correlate alla malattia, quali il pagamento delle utenze,
l’adeguamento dei locali e l’alimentazione differenziata, e può essere
utilizzato pure per garantire ore di assistenza domiciliare ulteriori rispetto
a quelle coperte dal finanziamento ordinario.
Il contributo ha validità annuale e può essere richiesto anche l’anno
successivo, presentando la rendicontazione della spesa sostenuta.
CONTRIBUTO STRAORDINARIO
Per le situazioni particolarmente gravi sopra citate può essere richiesto un
finanziamento straordinario, fino ad un massimo di 18 mila euro, per la
copertura delle spese anche indirettamente correlate alla malattia, quali il
pagamento delle utenze, l’adeguamento dei locali e l’alimentazione
differenziata.
Il finanziamento straordinario può anche essere assegnato per la stessa
annualità in cui è stato concesso un contributo aggiuntivo, purché sia
presentato un apposito progetto e siano rendicontate le spese sostenute con
quest'ultimo contributo.
CONTRIBUTO DISABILITA’ GRAVISSIME
Ai beneficiari dei progetti Ritornare a casa, può essere
concesso il Contributo per le disabilità gravissime che deve essere utilizzato
per l’assistenza e in parte concesso come riconoscimento del carico familiare
al caregiver, dietro dichiarazione dello stesso.